Fatti per le imprese

Gli artigiani del Made in Italy “a caccia” di griffe

Gli artigiani del Made in Italy “a caccia” di griffe

Col progetto di Cna “3Areloaded” convegni, piattaforma digitale e “business day” per mettere in rete piccole aziende e grandi marchi

"Col progetto 3Areloaded nuovi mercati per le imprese del Made in Italy". Cinzia Barbieri, Segretario Cna Bologna.
"Sosteniamo le imprese bolognesi del Made in Italy sui mercati esteri e sul web". Isabella Angiuli Responsabile Cna Bologna Made in Italy.

www.3areloaded.com

Facilitare l’incontro tra artigiani e piccole imprese del Made in Italy con le griffe nazionali e internazionali. Perché oggi più che mai i grandi marchi sono alla ricerca di piccole imprese specializzate in prodotti innovativi e lavorazioni ad alto tasso di artigianalità.

E’ questo l’obiettivo del progetto “3Areloaded” lanciato da Cna Bologna a favore delle sue imprese appartenenti alle 3A del Made in Italy (abbigliamento, alimentare, arredamento) per le quali siamo conosciuti in tutto il mondo.

Un progetto a lungo termine, partito il 5 maggio con la prima iniziativa nella quale le piccole imprese del Made in Italy hanno incontrato importanti professionisti del settore che hanno lavorato per griffe come Ferrè, Armani, Valentino, Calvin Klein, Cerruti e Nike.

E’ stato aperto il portale www.3areloaded.com sul quale i contatti proseguiranno via internet per creare network in grado di sviluppare nuovi progetti imprenditoriali. Arrivando poi ad ottobre quando i contatti saranno ancora più diretti in un “Business day” nel quale artigiani e piccoli imprenditori del Made in Italy incontreranno di persona “one-to-one” griffe, uffici stile dei grandi marchi e i principali driver delle filiere di subfornitura.

Il progetto di Cna nasce da una consapevolezza, confermata dall’indagine su un campione di imprese del made in Italy: artigiani e pmi stanno sempre più guardando ai mercati nazionali e internazionali, le strategie di promozione se da un lato sfruttano i canali web dall’altro privilegiano ancora il “passaparola”, le opportunità offerte dai contatti con le grandi griffe finora non hanno ancora premiato a sufficienza i piccoli del “Made in Italy”. Dunque il margine di crescita per queste imprese è molto ampio, ma occorre una strategia di fondo che li valorizzi e li renda più competitivi. Una strategia appunto “3Areloaded”.

Nell’apertura ufficiale di “3Areloaded” presso Loft B-e 20 in via Jacopo Barozzi 3i/n a Bologna, sono intervenuti Enrico Mambelli, a lungo impegnato nel fashion system della moda: dalla Nike al Gruppo Benetton, Giorgio Armani, Valentino, Calvin Klein, Cerruti, Ferrè; oggi impegnato nell’avventura Drexcode, una web luxury boutique dove si può noleggiare un abito o un accessorio firmato. Insieme a lui, Michela Piva, consulente luxury già Ad di Gianfranco Ferrè e Claudio Mancini, esperto di marketing e comunicazione che spiegherà come dare valore al Made in Italy con politiche di branding.

In questa iniziativa è stato spiegato come il mondo delle griffe sia oggi come non mai attento all’artigianalità e al saper fare. Suggerite anche modalità per aprire un dialogo con le grandi imprese della moda. L’evento del 5 maggio è stato il taglio del nastro del progetto “3Areloaded” che vede insieme a Cna Bologna le Cna di altri territori: finora la Lombardia (Milano e Brescia), la Toscana (Cna Pistoia), le Marche (Cna Ancona), ma il progetto è ancora aperto. Perché l’obiettivo è quello di creare relazioni Business to Business tra imprese e naturalmente l’area di interesse del progetto valica i confini di Bologna e dell’Emilia Romagna.